Home»IN EVIDENZA»Chi ha staccato la TV?

Chi ha staccato la TV?

4
Shares
Pinterest Google+

Il 59% dei televisori posseduti dagli italiani è connesso ad internet. Repentino mutamento delle abitudini di consumo?

smart tv

Secondo il report annuale TV and MEDIA 2015 di Ericsson il 59% degli apparecchi televisivi posseduti dagli italiani è connesso ad internet; tra questi il 41% è una Smart TV – dotata quindi di connettività e sistema operativo autonomo – mentre il restante 18% degli apparati di fruizione è reso “intelligente” da una game console, il decoder MySky o la chiavetta Chromecast di Google.

Il dato va interpretato alla luce delle mutate abitudini di consumo televisivo degli italiani, che – sempre secondo Ericsson – spendono in media 54 euro al mese nell’acquisto di contenuti e servizi video.

C’era una volta il tubo catodico.

La televisione continua ad assumere un ruolo centrale tra i consumi mediali degli italiani, ma a mutare sono le caratteristiche del medium, visto sempre più come una superficie a schermo attraverso la quale far scorrere una serie di applicazioni.

Il termine app non è usato in maniera impropria, perché la televisione “smart” ricalca ormai le orme dei dispositivi mobili che ci ritroviamo tra le mani.

La parabola evolutiva del tubo catodico è quindi spiegata. Nell’arco di 50 anni siamo passati dalla televisione del canale unico, intenta a trasmettere programmi che si configuravano come veri e propri eventi da fruire in compagnia di altre persone, all’esplosione dei canali tematici, che hanno portato ad una frammentazione dei canali e dei programmi, determinando una conseguente mutazione delle abitudini di consumo, vissute in ottica di una sempre maggiore personalizzazione.

Anche la connessione ad internet dei dispositivi a schermo si muove nell’ottica della personalizzazione, e moltiplica all’infinito i contenuti da poter visionare, sbilanciando la fruizione del mezzo su un’unica variabile: il tempo a disposizione dei singoli individui.

Le mutate abitudini di consumo esacerbano quindi i toni della competizione, che vede fronteggiarsi da un lato i Broadcaster e la loro offerta lineare, e dall’altro le nuove piattaforme come Netflix, che offrono una visione “anytime and anywhere” dei propri contenuti.

Chi vincerà sul tempo?

 

 

 

 

 

Previous post

Nuovi strumenti in casa Facebook per dominare il second screen

Next post

Dalla Social Tv al Social Commerce - Parte 1