Game of Spoilers
Storia della soap opera fantasy più spoilerata di sempre.
La soap opera è una fiction drammatica composta da molti episodi e inizialmente trasmessa via radio. Solitamente narra le vicende di un intero nucleo familiare, alle prese con affari, amori e dissidi. Vi chiederete cosa abbia a che fare questa breve introduzione con Game of Thrones…
Che cosa accomuna Beautiful, Dallas, Sentieri, ecc. con la tanto amata e chiacchierata serie Game of Thrones? Se tralasciamo un attimo l’ambientazione fantasy, il primo elemento che salta all’occhio è il fulcro narrativo: c’è un trono vacante, conteso dalle famiglie dei vari regni. La classica lotta di potere. La stessa che troviamo in Beautiful, in cui i membri di una stessa famiglia e non si contendono per anni la direzione della prestigiosa e redditizia azienda: la Forrester Creations. La brama di potere porta con sé una serie di conseguenze spiacevoli, come le faide familiari, gli intrighi amorosi, economici e politici. Non c’è niente che avvicini così tanto Game of Thrones a Beautiful. Le due fiction contano numerosissime morti, risurrezioni, omicidi, altrettanti matrimoni (di convenienza e non) con figli che appaiono da ogni dove e spesso illegittimi. Insomma possiamo affermare che la complessità narrativa accomuna questi due prodotti. La complessità porta con sé anche altre due conseguenze: il numero pressoché infinito di personaggi e la longevità della fiction. Non sussistono incertezze sulla presenza, in entrambi i casi, di una quantità non ben definita di protagonisti, che muoiono, risorgono, non sono veramente morti e ritornano, scappano, poi appaiono di nuovo (sono storie di pentimenti nell’abbandonare il cast), si accoppiano e si mollano nell’arco di un solo episodio, si credono estranei e invece sono padri/madri e figli (gli incesti non si contano neanche). Sul numero di episodi, ok. La soap batte un tantino Game of Thrones, basti pensare a Sentieri, che conta in tutto 15.000 episodi. Però anche Il trono di spade è giunto ormai alla sesta stagione e non accenna a esaurire la sua spinta creativa.
Infine un altro elemento fondamentale accomuna Game of Thrones al format della soap opera: lo spoiling. Ebbene, la pratica dello spoiling online nasce, tra gli altri vari generi, proprio a ridosso della soap. Nello studio dei primi spazi connessi legati al fandom della Baym si parla proprio dello spoiling come una delle attività preferite dai fan all’interno dei r.a.t.s. (rec.arts.tv.soaps), dei newsgroup dedicati alle varie soap opera (Baym, 1999). La parola spoiler, inoltre, era utilizzata nel titolo di alcuni thread per indicare la presenza di anticipazioni, potenzialmente indesiderate, rispetto a uno o più episodi.
I fan di Game of Thrones vanno a nozze con la pratica dello spoiling, ma anche la produzione ci ha messo del suo. Lo spoiling contemporaneo si alimenta dell’interazione continua tra fandom e produzione. HBO è ormai celebre per il rilascio di alcuni poster che anticipano le nuove stagioni della fiction e per disseminarli di indizi (molto vistosi) su qualche particolare saliente sugli episodi che verranno. L’ultima vicenda riguarda la promozione della sesta stagione, il cui poster è basato sulla Hall of Faces, “the Faceless Men’s inventory of heads waiting to be used as magical disguises“.
Il Web ovviamente esplode: quale significato conterranno questi poster? I personaggi sono accostati casualmente? Perché sono presenti facce di protagonisti morti definitivamente e altri ancora in vita? Le ipotesi si sprecano e i fan analizzano minuziosamente fotogramma per fotogramma la Casa del Bianco e del Nero pur di trovare le risposte desiderate. Un altro avvenimento di pochi giorni fa, invece, riguarda Kristian Nairn, l’attore che interpreta Hodor in Game of Thrones. Nairn ha ben pensato di pubblicare la foto di una parte del suo copione. Il Web esplode di nuovo. La parte del personaggio prevede che lui reciti solo il suo nome, e fin qua niente di strano, se non fosse che la foto mostra anche i dialoghi di altri personaggi. Per questo motivo la HBO si è affretta a far rimuovere il tweet dal Web.
Forse il più famoso spoiler, però, riguarda la morte dell’amato personaggio Jon Snow. Con un colpo di scena la HBO mette fine alla vita di uno dei protagonisti a cui il pubblico si è affezionato maggiormente sul finale della quinta stagione. Fin da subito, però, i fan non sono proprio sicuri della dipartita del personaggio, così “spulciano” il Web e i fotogrammi dell’episodio per trovare indizi. Esce una foto di Kit Harington sul set della nuova stagione e le ipotesi cadono a valanga. Infine HBO rilascia il poster della sesta stagione che mostra la faccia sanguinate dell’appena defunto Jon Snow, quindi i fan frastornati si chiedono se il loro beniamino tornerà nei nuovi episodi o se la produzione sta solo approfittando del loro amore per il personaggio.
Questa digressione sull’interazione della HBO con i propri fan, ci mostra una strategia non proprio chiara. Le informazioni da dare ai fan per invogliarli a partecipare risultano, soprattutto nel caso della locandina dedicata a Jon Snow, eccessivamente palesi. Non assumono la forma auspicabile di un indizio che deve essere svelato e che porta i fan a interagire tra loro per arrivare alla soluzione (anche se in realtà lo fanno lo stesso). Da un altro lato, però, Game of Thrones ha un seguito così ampio e forte che non risente di queste strategie un po’ confuse. La fiction infatti risulta sempre seguitissima e il suo potenziale immaginifico non accenna a scemare, nonostante sia arrivata alla sesta stagione, impresa mai raggiunta neanche da Lost (che sul finale aveva ottenuto dei risultati molto fiacchi). Sembra quindi che Game of Thrones abbia una marcia in più dal punto di vista narrativo o che il pubblico non sia mai sazio degli intrighi narrativi tipici della soap.