Non facciamo altro che parlare di video. Dal più classico YouTube, al boom di Snapchat, all’avvento di Facebook in quella che sembra essere la modalità più gettonata di fare networking, soprattutto tra i più giovani. Le opportunità si moltiplicano, ma lo fanno anche le minacce. La concorrenza sui Social Media è piuttosto serrata e YouTube, dall’essere unico player a occupare questa fetta di mercato, è passato al dover competere con molte altre piattaforme. La tendenza delle piattaforme social più importanti sembra andare verso una massima diversificazione, come ad esempio ha fatto Facebook introducendo l’opzione video e la diretta. E la ragione di questa scelta è molto semplice: mantenere gli utenti il più possibile all’interno della propria piattaforma, evitando quindi che essi passino con facilità da una all’altra.

Anche YouTube ha deciso di compiere una scelta in questo senso, tentando di introdurre all’interno della propria piattaforma una funzione di messaggistica istantanea. La nuova funzione è stata abilitata inizialmente per un numero ristretto di utenti, che poi possono invitare gli amici a prendere parte ai thread. Lo scopo di questa novità è quello di permettere agli utenti di chattare e condividere video rimanendo sempre all’interno della piattaforma. Le conversazioni infatti saranno presenti direttamente all’interno della schermata YouTube, gli utenti potranno consultarle quando vogliono, recuperare video che si sono persi, grazie al tempismo della comunità, e aggiungere contenuti a loro volta.

Wired, riportando le parole di Shimrit Ben-Yair, director of product management at YouTube, sostiene che la scelta è stata compiuta per un motivo molto semplice: “her team hypothesized that a streamlined native way to share YouTube videos would result in more sharing—which is exactly what YouTube wants.” 

Questa cambiamento di rotta apre una questione importante (a cui potremo dare risposta soltanto osservando i risultati della nuova funzione): la scelta sarà dovuta a una giusta visione sul mercato contemporaneo o è figlia della paura che i concorrenti possano erodere sensibilmente la fetta di mercato di YouTube?