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DIE HARD, L’INESAURIBILE FASCINO DEL CINEMA

Nonostante la grande quantità di contenuti disponibili, anytime anywhere, il cinema è ancora in grado di fare presa sulle generazioni più giovani

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Quando si pensa al cinema e ai teenager, si materializzano subito alcune istantanee: pop corn che volano da un posto all’altro, urla, schiamazzi, risate, pomiciate nelle ultime file. Dai venti anni in su le cose migliorano e si comincia a guardare lo spettacolo, piuttosto che farne, molestamente, parte: il film diventa un’esperienza talmente immersiva che addirittura per quel paio di ore si è disposti a rinunciare ad utilizzare lo smartphone (anche se quella sbirciatina a whatsapp nei momenti più lenti del film…). Paradossalmente, un’esperienza così avvolgente – ormai replicabile anche nell’oscurità della stanza con una tv abbastanza grande – rappresenta un problema per chi la osserva dal punto dei vista dei social: l’engagement c’è, ma non si vede, proprio perché l’attenzione è totalmente rivolta al primo, e spesso unico, schermo. Tuttavia, è importante sottolineare che la partecipazione delle audience, anche se latente durante la fruizione del contenuto, riemerge con tutta la sua forza prima e dopo il film.

Un’interessante ricerca di Viacom International, “Young People Are Passionate (and informed!) Movie Fans”, fa luce proprio su questi aspetti, indagando non solo sul rapporto tra giovani e cinema, ma anche su alcune pratiche delle audience che si sviluppano a ridosso della fruizione del film . Dai risultati del questionario online, somministrato a un campione di 3000 persone provenienti da otto paesi diversi e di età compresa tra i 15 e i 34 anni, emerge che il cinema mantiene inalterata la sua forza di attrazione, anche rispetto alle generazioni più giovani. Infatti più della metà del campione ha dichiarato di andare al cinema almeno una volta al mese e di guardare un film a casa più volte a settimana. C’è anche un compiaciuto 58% che dichiara di essere un vero esperto in materia. Ma forse l’aspetto più interessante della ricerca sta nel fatto che l’esperienza di andare al cinema non si esaurisce nel momento di fruizione del film ma si estende prima e dopo la visione.

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Pre. La maggior parte dei giovani arriva al cinema preparata. Il 70% dichiara di cercare informazioni prima di scegliere il film  focalizzandosi in particolare su: interviste agli attori, interviste al regista e alla produzione, contenuti di “making of”. Questo significa che posizionare le informazioni giuste, sulla piattaforma e nei modi opportuni, può guidare nella scelta una parte degli indecisi. Già, ma quali sono i modi? Un pò a sorpresa, pensando a quello che accade per la programmazione televisiva e anche per gli acquisti, i social media non giocano un ruolo fondamentale nel processo di scelta, posizionandosi dopo i trailer (80%), le anteprime (72%) e le raccomandazioni di amici e parenti (71%). Il mezzo preferito per guardare i trailer è di gran lunga il computer (desktop o laptop) con il 72% delle preferenze, mentre il mobile, forse ancora più a sorpresa, si ferma al 34%.Controllo e immersività: è questo ciò che viene richiesto già dalla visione degli snippet e del trailer e questo è quello che il laptop può assicurare a differenza della tv (molto immersiva, poco controllabile) e dello smartphone (molto controllabile, poco  immersivo).

Post. Più di 9 giovani su 10 vorrebbero che l’esperienza di fruizione del film continuasse anche dopo la fine del film stesso, con contenuti extra e “behind the scenes”. Addirittura un 35% afferma di essere andato al cinema a vedere lo stesso film più di una volta: come se la reiterazione dell’esperienza potesse in qualche modo sopperire a una sua mancata estensione transmediale. Una domanda così clamorosamente inevasa dà la misura di quanto l’engagement, per quanto riguarda i film, si sviluppi soprattutto dopo l’esperienza di fruizione e di quanto sia importante progettare attività e contenuti in grado di prolungare l’onda emotiva generata dalla sala cinematografica e trasportarla su altre piattaforme.

C’è infine una categoria trasversale, quella degli “entusiasti”, che è attiva lungo tutto il percorso: per loro, che rappresentano il 45% del campione, andare al cinema è soprattutto un’occasione di coinvolgimento sociale; sia prima, trascinando parenti e amici, che dopo, condividendo la propria esperienza sui social media. Sono senza dubbio loro, entusiasti e trascinatori, gli influencer cui rivolgersi nelle strategie di lancio del film.

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