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Quando il cinema continua in TV – Parte 1

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La settimana scorsa ci siamo occupati della nuovissima serie Ash vs. Evil Dead di Sam Raimi prodotta da Starz. La caratteristica fondamentale di quel prodotto, al di là del genere, della produzione, della trama e di tutti gli altri aspetti, è che recupera una saga cinematografica – da noi conosciuta come La Casa – e la prosegue sul “piccolo” schermo. Un esempio di cinema che quindi rinasce, o comunque prosegue e si reinventa, in TV.

Non è assolutamente una novità: basta pensare ad esempio al cult M*A*S*H, produzione televisiva firmata da Larry Gelbart andata in onda sulla CBS dal 1972 al 1983, ispirata all’omonimo film di Robert Altman di un paio di anni prima, a sua volta tratto da un romanzo di Richard Hooker.

Mash

Il fenomeno tuttavia sembra particolarmente effervescente in questo periodo: l’offerta televisiva (naturalmente guardando soprattutto al di là dei confini nostrani) comprende molti titoli, in gran parte fantascientifici o fantastici, il cui soggetto ha origini in pellicole cinematografiche, e molti ancora ne comprenderà. Il caso specifico di Evil Dead è particolarmente interessante poiché mantiene sia l’autore originale che l’attore protagonista, Bruce Campbell, ma accanto ad esso vi sono altri due esempi di rilievo poiché veri e propri sequel ufficiali di film di successo, che vantano il coinvolgimento di alcune personalità presenti anche nei prodotti originali: si tratta di Limitless e Minority Report, aventi esattamente gli stessi titoli, rispettivamente, del blockbuster del 2011 di Neil Burger e del film del 2002 del maestro della fantascienza Steven Spielberg. Tralasciando il fatto che in entrambi i casi il soggetto d’origine è letterario (il film di Spielberg era addirittura ispirato a Philip K. Dick), entrambe le produzioni si pongono come prosecuzione naturale e in continuity della storia narrata nei rispettivi film ed entrambe hanno nel cast degli attori che riprendono i loro ruoli: Bradley Cooper, anche produttore esecutivo della serie Limitless, interpreta nel pilot lo stesso ruolo che lo vedeva protagonista nel film, Eddie Morra, cedendo però il testimone a un nuovo personaggio.

Limitless

In Minority Report, invece, ritroviamo lo stesso Spielberg tra i produttori esecutivi e la stessa Fox come broadcaster, mentre l’attore Daniel London riprende un ruolo secondario che aveva nella pellicola. La storia è ambientata dieci anni dopo il film con Tom Cruise.

Minority Report

Di sicuro una lunga serialità consente di espandere notevolmente le potenzialità che non possono essere affrontate in un paio d’ore di film: personaggi trascurati, trame solo accennate, segreti non rivelati sono solo alcuni dei possibili agganci per creare una nuova storia sulla base di un contesto narrativo già consolidato e reso noto al cinema. Un esempio particolarmente riuscito in tal senso è la saga televisiva iniziata nel 1997 su Showtime con Stargate SG-1, la quale oltre a fungere da seguito (seppur con alcune libertà) al film Stargate di Roland Emmerich del 1994, da cui riprende anche alcuni membri del cast, ha saputo costruirsi nel giro di oltre dieci anni e con ben due spin-off (tre, contando anche un cartone animato fuori continuity), nonché due film direttamente per il mercato home video, una complessa e ricca mitologia, entrando nell’olimpo delle grandi space opera amate da moltissimi fan.

Stargate

La formula del sequel non è tuttavia l’unica adottata nel passaggio da cinema a televisione: esistono diverse modalità attraverso le quali i broadcaster e le case di produzione sviluppano soggetti attinti a piene mani da pellicole cinematografiche, continuando a offrirci nuovo materiale audiovisivo da gustare direttamente sugli schermi del nostro salotto, i quali ormai con la definizione e la ricchezza cromatica raggiunte, soprattutto se accompagnate da un bell’impianto sonoro, non sfigurano rispetto all’esperienza in sala.

Nella seconda parte di questa analisi esploreremo tali modalità con numerosi esempi che ci faranno scoprire, insieme ad altre intriganti produzioni del momento e alle novità annunciate, cos’hanno in comune Hitchcock, Tarantino, Saviano, la saga di Ritorno al Futuro… e Jim Carrey.

To Be Continued (Back To The Future style)

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