L’algoritmo della viralità: Facebook e gli OK GO
L’11 Febbraio 2016 è stato lanciato l’ultimo video degli americani OK Go, una band che, più che per la musica, è famosa soprattutto per i bellissimi video musicali di cui da circa dieci anni sono protagonisti; a differenza di quanto successo negli anni, il loro ultimo singolo “Upside Down & Inside Out” è stato caricato in anteprima, in maniera nativa, su Facebook.
Da adolescente che pensava costantemente alla propria chitarra e alla musica, ho un ricordo ben preciso del momento in cui ho cominciato ad andare su internet a cercare video musicali: erano i primi mesi del 2006 ed avevo sentito parlare tantissimo di un video completamente pazzo in cui 4 personaggi ballavano in un cortile. I buffi protagonisti del video erano gli stessi musicisti che avevano creato da soli la coreografia e si erano messi di fronte alla videocamera, per risparmiare. Cercando il video, lo trovai in un “posto” chiamato Youtube di cui avevo soltanto sentito parlare, non avendo avuto fino ad allora un reale motivo per andarci.
Dopo alcuni mesi gli OK G0 registrarono un altro video destinato ad entrare nella storia, “Here it goes again”, ancora più pazzo e divertente del precedente, detentore di innumerevoli record e probabilmente il primo vero fenomeno video della rete.
Tra elaboratissime Rube Goldberg Machine, prese dirette di 18 ore, usi pioneristici dell’HTML5, primi esperimenti di branded video e droni da ripresa, in 10 anni la band americana è riuscita ogni volta a ridefinire i parametri della bellezza e della creatività in rete, riuscendo sempre a sbalordire un pubblico enorme, più curioso delle trovate che della band. (link alla playlist su youtube)
Per la mia personale esperienza, non smetterò mai di credere che il successo di Youtube sia in qualche modo frutto della pazza idea di questi 4 musicisti di Chicago (e la piattaforma di proprietà di Google avrebbe diversi motivi per esserne riconoscente) ma, allora, perchè hanno deciso di lanciare il loro ultimo, bellissimo video girato a gravità zero sulla piattaforma rivale?
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OK Go – Upside Down & Inside Out
Hello, Dear Ones. Please enjoy our new video for “Upside Down & Inside Out”. A million thanks to S7 Airlines. #GravitysJustAHabit
Pubblicato da OK Go su Giovedì 11 febbraio 2016
(cliccando il link potete vedere il video su Facebook)
La scelta di lanciare il singolo in maniera nativa su Facebook è sicuramente una decisione oculata, evidentemente frutto della situazione che si sta definendo sempre più nell’ecosistema dei video online.
In 5 ore Upside Down & Inside Out ha ottenuto circa 5 milioni e mezzo di visualizzazioni; personalmente non amo la definizione di “virale” ma, avendolo anche condiviso immediatamente sul mio profilo personale, trovo che questo video sia davvero molto vicino a questo concetto, sicuramente un grande successo.
Su Youtube avrebbe avuto lo stesso impatto? Credo proprio di no, per una serie di motivi, tra i quali:
- il diverso valore di una views per le due piattaforme, con la conseguenza di numeri diversi;
- la famosa questione del “più di 301 visualizzazioni” di Youtube, che non permette di dare il giusto peso al successo di un contenuto nel breve termine (ma testimonia soltanto che quel contenuto “sta avendo successo”);
- la differenza di visibilità fra un contenuto che appare in maniera push sul newsfeed di Facebook e la home di Youtube;
Vista l’attenzione che suscitano ogni volta che lanciano un nuovo singolo, gli OK GO avevano bisogno di concentrare tutti gli occhi su di loro creando un “evento”, e direi che con 22 milioni di visualizzazioni in nemmeno 24 ore ci sono riusciti.
Grazie a questa operazione, Facebook dimostra di essere sempre più la piattaforma ideale dove pubblicare i propri video per ottenere grandissimi numeri in poco tempo e lanciare un vero e proprio fenomeno, ideale per strategie di marketing; fra qualche mese, dove andrò a cercare quel bellissimo video in cui una band si muove a gravità zero?