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NBC vs Netflix, la guerra dei dati

L'epico scontro tra tv broadcast e streaming on demand

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Torno a parlare di BigData, perché nelle scorse settimane si è consumata una vicenda piuttosto discussa tra due colossi del mercato televisivo a livello mondiale. In questo specifico caso parlerò del qui pro quo che ha coinvolto Netflix e NBC. Non è la prima volta che due grandi player di mercato si danno battaglia: altri stanno già muovendo guerra allo streaming on demand, in particolar modo Time Warner e Fox. Si sta creando uno scenario molto teso tra i broadcaster, che stanno combattendo Netflix & Co a colpi di accordi commerciali e divulgazione di dati sugli ascolti, per non perdere o per riconquistare la propria audience. Fox, ad esempio, sta intensificando i rapporti commerciali con Hulu per arginare la perdita di utenti, mentre Time Warner sta spingendo l’acceleratore per fornire ai propri consumatori delle esperienze di visione in Binge Watching.

Il motivo per il quale è scaturita la diatriba tra NBC e Netflix è appunto incentrato sui dati di ascolto delle serie originali di quest’ultimo (quelle preziose informazioni che vanno a comporre il BigData, tanto importante per il modello economico di Netflix). Il colosso dello streaming on demand non rivela i dati di ascolto dei suoi prodotti e NBC ha voluto approfittare di questa presunta mancanza di Netflix per scoprire veramente quanti utenti fruiscono di alcune serie, come Marvel’s Jessica Jones, Narcos e Master of None (mancano, a onor del vero, le teste di serie, come House of Cards e Orange is the new Black). NBC, insieme a Simphony Technology Group, ha messo appunto un sistema per scoprire questo dato basandosi sul riconoscimento audio e monitorando il rendimento di alcune serie tv nei mesi di settembre, ottobre, novembre e dicembre 2015. Da parte sua Netflix mantiene le informazioni sui dati di ascolto segrete non per nasconderli dietro a un alone di mistero, ma semplicemente perché, non avendo alcun inserimento pubblicitario durante la visione, non ha bisogno di divulgarli.NBC_Netflix_War

Cosa è emerso in fin dei conti da questo studio? Niente di eclatante in realtà. Adesso sappiamo, ad esempio, che Marvel’s Jessica Jones ha ottenuto dei buoni dati di ascolto (comunque lontani dai numeri della tv broadcast), attestandosi sui 4,8 milioni di spettatori tra i 18 e 49 anni, seguita da Master of None. Netflix ovviamente non ha visto di buon occhio questa operazione e ha dichiarato queste informazioni false e inaccurate. Da parte sua NBC ha voluto fare chiarezza sui numeri reali di Netflix, anche in seguito ad alcune dichiarazioni della dirigenza alquanto provocatorie sul futuro della tv broadcast. Lo stesso Reed Hastings ha dichiarato pubblicamente che la tv broadcast durerà fino al 2030.

La realtà è un’altra ancora e nessuno dei due player vuole ammetterla. L’interdipendenza tra la tv broadcast e i servizi di streaming on demand è diventata molto stretta. Se i primi, infatti, dispongo del capitale per produrre molti contenuti, con budget alti, i secondi, Netflix e Amazon in primis, possono, invece, distribuirli ad un pubblico ampio, investendo milioni di dollari per acquistare serie e programmi tv prodotti proprio dai broadcaster. Insieme a questa considerazione, gli avvenimenti citati, uniti al variegato scenario di mercato andatosi a formare negli ultimi anni, evocano una domanda di grande rilievo: come si determina il successo di un prodotto televisivo? Vale ancora la legge dei soli numeri o si ha bisogno di un nuovo modo di raccogliere e analizzare quella grande mole di dati che siamo in grado di ottenere? Per il momento sembra prevalere la prima opzione, ma queste scosse forti innescate dai player di mercato come Netflix forse potranno ribaltare la situazione.

Fonti The Hollywood Reporter, CNN Money, Bloomberg Business

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