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Facebook is the new Twitter

La partnership con Nielsen e il lancio di nuove funzioni come Sports Stadium fanno di Facebook lo spazio ideale per la Social Tv

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Nella grande famiglia della social tv, fino a poco tempo fa Facebook e Twitter erano una coppia che funzionava a meraviglia. L’entusiasmo degli inizi, certo, però ognuno stava accanto all’ altro senza sconfinamenti: volevi leggere i commenti più brillanti, ironici, divertenti su un programma televisivo? Oppure seguire un evento senza perdere nemmeno un aggiornamento da parte di influencer ed esperti? Twitter era, e forse ancora è, senza dubbio la soluzione migliore. Mentre quest’ultimo si configurava come l’agorà pubblica, Facebook era il focolare domestico, luogo delle relazioni più intime con la cerchia più o meno stretta di amici.

Poi qualcosa si è rotto. Come in molte crisi di coppia, è difficile risalire al punto di rottura; fatto sta che a un certo punto Facebook si è messo in testa di diventare Twitter. E ora vuole rubargli anche l’eredità, almeno quella delle audience televisive.

Come accennato in precedenza, uno dei punti di forza di Twitter rispetto a Facebook sta nella capacità di aggregare buzz a ridosso dei programmi televisivi grazie alla newsfeed pubblica e aggiornata in real time, popolata dalle personalità più brillanti e dai commentatori di professione. In realtà, le audience da sempre hanno commentato programmi televisivi anche su Facebook ma rispetto a Twitter i dati sono meno analizzabili a causa della privacy. Pochi giorni fa Facebook ha lanciato Sports Stadium, uno spazio dedicato all’ interno del social network in cui gli utenti potranno seguire gli eventi sportivi più importanti. Un grande hub dove trovare gli aggiornamenti minuto per minuto della partita, statistiche, commenti degli esperti e anche di tutti coloro, amici o meno, che stanno vivendo l’evento. La schermata è divisa in due parti: su una si potranno visualizzare i contenuti prodotti dagli amici, sull’altra quelli degli “esperti”. In sostanza, si tratta di una grande enclave pubblica interna a Facebook, un piccolo Twitter tematico focalizzato sullo sport.

sports stadium
Fonte: Facebook

L’obiettivo è chiaro: rendere Facebook il luogo ideale per commentare quello che si vede in tv, senza far uscire gli utenti dalla piattaforma. E siccome la maggior parte di essi si trova già su Facebook, ci sono i numeri per farla diventare la maggiore piattaforma di social tv sul mercato. Del resto, sono proprio i numeri a spingere verso una soluzione come Sports Stadium, dal momento che su Facebook si trovano già milioni di utenti che, disaggregati, parlano di tv ed, in particolare, di eventi sportivi. Per esempio, durante i mondiali del 2014 ben 350 Milioni di telespettatori hanno commentato le partite su Facebook. Anche il Super Bowl dello scorso anno ha registrato numeri da record con circa 65 Milioni di persone che ne hanno parlato su Facebook.

Facebook mira dunque a diventare il principale hub per le conversazioni che si sviluppano a ridosso dei programmi televisivi e l’accordo con Nielsen di pochi giorni fa sembra confermare questo proposito. I nuovi social tv ratings includeranno anche i dati di Facebook senza distinzione tra discussioni pubbliche e private, comprendendo quindi anche i post dei profili personali. I dati così raccolti sono poi passati, ovviamente in forma aggregata ed anonima, da Facebook a Nielsen.

Sports Stadium porta vantaggi tanto ai broadcaster, che godranno di un enorme incremento dell’ awareness rispetto agli eventi sportivi che vanno in onda, quanto agli utenti che potranno fruire di uno streaming impetuoso di contenuti e commenti prodotti da tutti coloro che si trovano su Facebook. Ma a pensarci bene, forse è proprio Facebook il vero vincitore. Infatti, in primo luogo Sports Stadium potrebbe convincere molti influencer, esperti e giornalisti – con la loro ampia base di follower – a spostarsi da Twitter a Facebook per commentare i programmi sportivi. Inoltre, verrebbe a crearsi un enorme walled garden che “intrappolerebbe” gli utenti in una sorta di prigione dorata in cui passare molto più tempo rispetto a prima. Infine, ed è forse il punto più importante, Facebook potrà fornire agli inserzionisti pubblicitari validissime ragioni numeriche per convincerli ad investire soldi laddove milioni di utenti vivono e commentano gli eventi sportivi preferiti.

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