La teoria quantistica dei media – La nuova segmentazione delle audience.
Nel 2006 l’istituto di ricerca TDG ha iniziato a lavorare alla “teoria quantistica dei media”, definendo il modello che esprime i consumi mediali del 2015, caratterizzati dalla fruizione in qualsiasi momento, in ogni luogo e su qualsiasi dispositivo.
Roma – Un nuovo modo di pensare le esperienze multimediali, sfidando – in tempi non sospetti – il modello classico di visualizzazione di video come qualcosa di predeterminato nel tempo, e quindi visibile solo su un televisore di casa. La “teoria quantistica dei media”, elaborata da TDG, nel 2006 prevedeva che il consumo mediale sarebbe diventato disaggregato, frammentato e altamente relativizzato, emulando i principi della fisica quantistica. A dieci anni di distanza le previsioni risultano corrette.
La ricerca ha analizzato le abitudini di consumo seguendo un approccio che ha previsto la segmentazione dei consumatori in 6 categorie.
- Young Video Minimalists
Guardano pochi video, la quasi totalità dei quali è in streaming.
- Senior Video Minimalists
Guardano anch’essi pochi contenuti,quasi tutti provenienti da fonti lineari tradizionali.
- TV Traditionalists
Come suggerisce il nome, si basano principalmente sulla fruizione lineare tradizionale.
- Pay-TV Time Shifters
Abbonati ai servizi pay-tv tradizionali che fanno molto affidamento sugli apparati DVR.
- OTT TV Partisans
Abbonati ai servizi streaming online che fruiscono molto poco dei contenuti Broadcast.
- Quantum Viewers
Guardano una gran quantità di video, sia online che da fonti tradizionali, attraverso tutti i dispositivi a schermo in loro possesso.
Michael Greeson, co-fondatore e direttore della ricerca di TDG, afferma che la teoria nel 2006 ha descritto con precisione come l’intera catena del valore delle produzioni video – dall’ideazione alla distribuzione – si sarebbe evoluta grazie all’integrazione con le tecnologie IP.
Greeson rende altresì chiaro che il passaggio alla teoria quantistica del consumo sarà graduale, perché ad oggi solo il 15% degli abbonati alla banda larga attua esperienze di fruizione di questo tipo.
La sfida del futuro per i Broadcaster sarà quindi agevolare le pratiche di fruizione dei quantum viewers, integrando e rendendo disponibili i contenuti video su qualsiasi superficie a schermo.