X-Factor – la vittoria del SUPER HD
La finale di X-Factor si è rivelata un successo, sia in termini di share che di qualità della trasmissione, grazie al formato SUPER HD.
ROMA. “X-Factor si conferma il programma d’intrattenimento più social e interattivo di sempre, nonché il più attento e raffinato veicolo di proposta musicale in Italia”.
Ho deciso di introdurre il mio articolo prendendo in prestito le parole dei miei colleghi Giulia e Valerio, per argomentare anche dal punto di vista tecnologico il successo di un format pensato e costruito nei minimi dettagli.
La soluzione adottata per la trasmissione di X-Factor si chiama SUPER HD, ed è basata su un innovativo sistema di codifica e sul raddoppio della banda trasmissiva. L’esperienza di visione offerta agli utenti risulta migliorata, e non è necessario sostituire l’apparato televisivo o il SET-TOP-BOX.
L’innovazione tecnologica fa quindi il paio con la buona costruzione di un prodotto televisivo, anche se, come asserito da Renato Farina, amministratore delegato di Eutelsat Italia, il SUPER HD ribadisce la centralità del satellite per incrementare l’appeal dei contenuti.
LE MOSSE DEI COMPETITOR. MEDIASET E L’ULTRA HD
Gli altri Broadcaster non stanno a guardare, puntando anche essi ad un miglioramento qualitativo dell’offerta, sia dal punto di vista tecnologico che dei contenuti.
Mediaset, smontando le posizioni di Farina, punta alla valorizzazione dei prodotti presenti nel catalogo del servizio streaming Infinity, offerti in Ultra HD.
L’ULTRA VISIONE A PORTATA DI BANDA.
Il servizio streaming di Cologno Monzese segue la rotta tracciata da Netflix per la trasmissione dei contenuti online, e garantisce agli abbonati infinity – che possiedono un televisore Samsung con piattaforma Tizen e pannello ultra hd – una serie di titoli ad altissima definizione.
Il catalogo di contenuti in 4k è frutto di un accordo con Warner Bros, che per la prima volta in Europa cede i diritti delle sue produzioni ad un servizio in streaming
La qualità del flusso streaming è garantita dallo standard di compressione video HEVC o H.265, che con una banda minima di 4 Mbps permette di ottenere lo stesso risultato ottenuto da Netflix nel suo profilo 4k più basso.
L’accordo con Warner garantisce a Mediaset la distribuzione di contenuti di qualità, e lo standard di compressione HEVC permette di spingere al massimo la capacità dei dispositivi di primo schermo.
In conclusione, riprendendo le parole di Renato Farina, azzardo una mia riflessione.
Che la mossa di Sky si configuri come un tentativo di puntare sull’innovazione tecnologica per tenere incollati gli spettatori allo schermo televisivo, invitandoli a seguire un percorso di fruizione lineare? Questa “risoluzione” credo possa essere adottata solo nel caso di manifestazioni live, come X-Factor.