Sky e l’acquisto di TV4. Il nuovo ecosistema televisivo
Sky si è unita al pacchetto di emittenti che appoggiano Multi Channel Network (MCN), investendo 0,3 milioni di dollari tramite l’acquisto della statunitense TV4 Entertainment, che possiede un pacchetto di canali televisivi tematici rivolti ai residenti in aree poco servite dai canali televisivi tradizionali.
I canali sono distribuiti su più piattaforme online negli Stati Uniti tra cui Hulu, Amazon, Sony, Vimeo, YouTube e Roku.
Il bouquet di TV4 include una dozzina di canali, e oltre 30 sono in fase di sviluppo.
La strategia di TV4 è stata quella di acquisire e aggregare contenuti video di alta qualità in brand televisivi facilmente riconoscibili. Attraverso più di 200 partner per i contenuti, TV4 ha concesso in licenza oltre 5.000 titoli, tra cortometraggi, lungometraggi, serie tv e web serie.
L’investimento in TV4 si basa sul programma in corso di Sky di investire in start-up innovative che aiutano a portare nuove idee e servizi tecnologici.
Sky ha già investito in una serie di altre società tecnologiche pionieristiche degli Stati Uniti, tra cui il fornitore del servizio di streaming IP Roku, gli specialisti di video immersivi a 360° Jaunt e la società di distribuzione video OTT 1Mainstream.
Secondo Emma Lloyd, direttore Business Development Corporate del canale Cielo, l’investimento incentiverà la produzione di contenuti di nicchia, allo scopo di aumentare il numero di abbonati.
Abbiamo già parlato dei mutamenti di scenario nell’ecosistema della televisione Broadcast, e per chiarire ulteriormente le sfide che una pay-tv tradizionale come Sky si trova ad affrontare, è intervenuta Ampere Analysis, con il nuovo report “Start-ups hold key to Sky’s future: How the pay TV group’s recent strategy shows where it’s heading next”
L’istituto di ricerca ha individuato 5 innovazioni e mutamenti delle abitudini di consumo che minacciamo la pay-tv tradizionale, analizzando il modo in cui Sky li sta affrontando.
- Soddisfare le nuove audience
I Broadcaster tradizionali si trovano a dover fronteggiare una forte pressione competitiva per mantenere la loro customer base. La minaccia principale sono i fornitori di servizi video OTT. La strategia adottata da Sky punta all’espansione e al consolidamento nel settore del video online, con l’obiettivo di acquisire nuovi abbonati attraverso una ricca offerta di contenuti distinta dalla piattaforma lineare. L’acquisizione di TV4 si muove in questa direzione, e rappresenta anche un buon investimento tecnologico.
- Massimizzare la proliferazione dei dispositivi a schermo
Come già illustrato qui, il numero di persone che visiona contenuti video attraverso tablet, smarthpone e OTT Box in sostituzione al broadcasting tradizionale è in continuo aumento. Per Sky è quindi di vitale importanza garantire l’accesso ai contenuti attraverso qualsiasi tipo di dispositivo a schermo. Il progetto Sky Q si muove in questa direzione.
- Intercettare le mutate abitudini di consumo
Secondo Ampere Analysis nel secondo trimestre del 2015 i cittadini residenti nel Regno Unito, di età compresa tra i 18 e i 34 anni, spendono in media 74 minuti al giorno nella fruizione di contenuti televisivi non lineari, pari a circa il 62,6% del tempo speso nella visione di contenuti video. Gli investimenti di Sky in Whistle Sports e Pluto TV rispondono rispondono efficacemente ai nuovi trend.
- Sfruttare i social media
Come riportato nella ricerca prodotta dal nostro osservatorio, una percentuale sempre maggiore di persone ama parlare sui social network di ciò che sta guardando in tv, mostrandosi particolarmente coinvolta nelle attività di secondo schermo proposte dai Brodcaster. L’acquisto da parte di Sky dell’app di Social networking Beamly intercetta e valorizza questa tendenza.
- Puntare al data-driven advertising
Tra il 2015 e il 2020 la pubblicità online crescerà di un 7% annuo. L’espansione di Sky nel settore video online giustifica gli investimenti pubblicitari sul Web, come l’acquisizione della compagnia di native advertising Sharethrough. La pubblicità del futuro sarà sempre più guidata dai dati di traffico, e nel caso dei produttori di contenuti video, dalle esperienze di visione.
La sfida è aperta, e Sky ha saputo intercettare i mutamenti in atto nell’ecosistema televisivo.