Quando il cinema continua in TV – Parte 2
La settimana scorsa abbiamo introdotto alcune interessanti novità del panorama internazionale che costituiscono dei veri e propri sequel televisivi a due film di successo, Limitless e Minority Report, lasciandoci con un interrogativo: cos’hanno in comune Hitchcock, Tarantino, Saviano, la saga di Ritorno al Futuro e Jim Carrey? Si potrebbero ancora aggiungere molti nomi eppure la risposta rimarrebbe molto semplice: ciascuno di essi è legato a soggetti messi in scena sia sul grande che sul piccolo schermo, rispettivamente prima e dopo. In che modo? Ci arriviamo, introducendo ulteriori gustose anticipazioni.
Sempre nella prima parte di questa analisi sono state introdotte alcune strategie di storytelling attraverso le quali broadcaster e case di produzione traspongono film in serie TV, partendo dalla maniera più diretta, per l’appunto il sequel. Si prende la trama dove si è lasciata e la si prosegue, cogliendo l’occasione per espandere l’universo narrativo mostrato al cinema.
Un altro modo di portare in TV un titolo cinematografico è di partire dal concept per svilupparlo in un nuovo modo, ponendosi dunque come remake: è il caso dei recenti Fargo (di Noah Hawley per FX) e 12 Monkeys (Terry Matalas Travis Fickett, SyFy), prodotti ispirati alle omonime pellicole rispettivamente dei fratelli Cohen (1996) e di Terry Gilliam (1995) e che, specie nel primo caso, assumono una identità distinta rispetto al materiale originale. Interessante è anche il caso di From Dusk Till Dawn, reimmaginazione televisiva di Robert Rodriguez (per El Rey Network) del suo stesso omonimo cult (da noi Dal Tramonto All’Alba), scritto e interpretato nel 1996 dall’amico e collega Quentin Tarantino. Sarà un remake anche una delle novità preannunciate: Rush Hour per la CBS, di cui è uscito un primo trailer poche settimane fa. Trattasi della serie TV ispirata alla trilogia cinematografica omonima resa celebre dalla presenza della star d’azione Jackie Chan; i personaggi saranno gli stessi ma avranno volti nuovi, la storia si ispirerà alla prima pellicola e tra i produttori figura lo stesso regista dei film, Brett Ratner.
Quando la narrazione si incentra su alcuni personaggi (magari secondari) piuttosto che su altri, o su aspetti appena appena accennati nelle rispettive pellicole, la nuova incarnazione può assumere la caratteristica di spin-off, ossia un prodotto ‘costola’ di quello principale, che accompagna più che proseguire la storia originale, o che ne segue filoni paralleli. Ad esempio in questa categoria rientra l’esperimento del 2008 Terminator: The Sarah Connor Chronicles, che approfondisce (e in buona parte riscrive) episodi solo accennati nel soggetto principale, partorito dalla creatività di James Cameron con i due film del 1984 e del 1991. Un’altra novità si inserisce in questa tipologia: lo spin-off della saga di Riddick con Vin Diesel, Merc City, annunciato la settimana scorsa.
Lo spin-off incontra la transmedialità con Agents of S.H.I.E.L.D., la prima produzione legata strettamente al vasto e sempre più articolato franchise del cosiddetto Marvel Cinematic Universe, l’Universo Marvel Cinematografico (ormai anche televisivo).
Immancabile la strategia del prequel: anche se in modo piuttosto libero è il caso di Bates Motel, ispirato al film di Hitchcock Psycho, attualmente alla terza (ma non ultima) stagione. Più diretta e coerente, seppure a dieci anni dalla pellicola originale Wet Hot American Summer (cult demenziale diretto nel 2001 da David Wain), la serie TV omonima (che aggiunge First Day of Camp al titolo, ossia il primo giorno di campeggio, antecedente ai fatti del film) prodotta da Netflix e rilasciata in streaming sulla propria piattaforma la scorsa estate, che vede praticamente tutto il cast riunito assieme al regista-produttore, nonché molte guest star del panorama comico statunitense. Nemmeno Netflix è indifferente al fenomeno del recupero televisivo dal cinema, dunque.
C’è poi una quantità di produzioni che, più che derivare dai film, prendono la strada del piccolo schermo a partire da materiale letterario: grandi successi sia di critica che di pubblico come la recente serie Hannibal (di Bryan Fuller per la NBC) sul celebre personaggio creato dalla penna di Thomas Harris, già trasposto più volte al cinema, o gli straordinari successi italiani di Stefano Sollima per Sky Romanzo Criminale e Gomorra, ispirati ai best-seller omonimi rispettivamente di Giancarlo De Cataldo e Roberto Saviano, già trasposti in film a loro volta di successo. Evidentemente la lunga serialità può permettersi un tempo maggiore per approfondire trame e personaggi rispetto ai tempi cinematografici. Sollima inoltre trasporrà assieme a (e su) Netflix il suo stesso film Suburra, uscito pochi mesi fa nelle sale e a sua volta tratto dal libro di Carlo Bonini e Giancarlo De Cataldo.
Infine, vi è una nutritissima categoria che accomuna Ritorno Al Futuro e Jim Carrey, nonché moltissmi altri personaggi e franchise di ieri e di oggi: la serie animata. Esiste dunque una versione disegnata e doppiata (in originale dallo stesso Christopher Lloyd) di Doc Brown e della sua DeLorean, così come esistono coloratissime e buffe versioni televisive di The Mask, Ace Ventura e Scemo & + Scemo, tutti personaggi interpretati sul grande schermo da Jim Carrey. Dagli anni Ottanta ad oggi gli esempi sarebbero moltissimi, da The Real Ghostbusters a Scuola di Polizia, fino ai più recenti prodotti del potentissimo brand Star Wars (The Clone Wars e Rebels).
Naturalmente sequel, prequel, spin-off, serie animate e quant’altro non costituiscono categorie rigidamente distinte: lo scopo di questa analisi (per quanto lunga mai esaustiva) è stato porre l’attenzione sulle molteplici modalità operabili in ambito di storytelling nel partire da un concept sviluppato per un medium (in questo caso il cinema) e renderlo appetibile per un altro (la televisione), modalità che possono naturalmente intersecarsi (ad es. i sequel a cartone animato, il prequel che prosegue come remake, e così via).
Nel frattempo, nuovi sequel televisivi vengono continuamente annunciati, com’è accaduto un paio di giorni fa: è il caso del celebre personaggio di Rambo, che avrà su Fox una serie TV tutta sua intitolata Rambo: New Blood a quanto pare prodotta e interpretata dallo stesso Stallone.
Insomma, il fenomeno dei sequel ‘cine-televisivi’ è in pieno fermento e non accenna ad arrestarsi!