Sky Q – La tv diventa fluida.
Presentata a Londra la gamma di decoder di ultima generazione, capaci di valorizzare le nuove modalità di fruizione della tv.
Londra – <<Questo è l’inizio di un nuovo viaggio>> afferma il CEO di Sky Jeremy Darroch, nel presentare la nuova gamma di decoder che intercetta e valorizza le nuove tendenze in merito alla fruizione dei contenuti televisivi.
- Sky Q – Che cos’è
Il concetto introdotto per spiegare la piattaforma – anche se il termine più adatto per definirla è ecosistema – è fluid wiewing, un nuovo modo di intendere la televisione, che consente di passare con facilità da uno schermo all’altro e personalizzare la propria esperienza di visione, la quale – come già accennato qui – è sempre più slegata dalle rigide strutture di palinsesto.
Sky Q è composto da un decoder principale, che si configura come hub principale dell’ecosistema televisivo, da due mini ricevitori e da un telecomando touch.
L’hub principale, direttamente connesso alla parabola e dotato di uno spazio di archiviazione pari a 2 TB comunica attraverso la rete wi-fi domestica con i mini ricevitori, e offre la possibilità di fruire in maniera lineare, registrata o on demand di tutti i contenuti dell’offerta, stoppando in qualsiasi momento per riprendere la visione su qualsiasi altra superficie a schermo abilitata.
Il telecomando touch fornirà un’anteprima le locandine dei contenuti che ci si appresta a visionare, suggerendo nuovi prodotti in base alle precedenti esperienze di visione.
- Nuove esperienze di visione.
La novità non è solo tecnologica ma prima di tutto concettuale. Il tema della televisione “ubiqua” e “trasportabile” in qualsiasi luogo è caro a Sky e a molti altri operatori, che di questa tendenza ne hanno fatto l’asse portante della loro proposta commerciale. Si pensi a Netflix o a tutti gli altri fornitori di servizi over the top.
La fruizione dei contenuti televisivi passa sempre più attraverso un sapiente equilibrio di contenuti accattivanti e user experience semplice e funzionale (come illustrato qui), capace di orientare i pubblici nell’esplorazione di un catalogo sempre più ampio.
Come già accennato più volte la guerra tra Broadcaster tradizionali e operatori OTT è sempre più una battaglia per l’attenzione; le audience moderne sono più interessate al contenuto rispetto al contenitore, il canale all’interno del quale viene ospitato.
Sky Q porta all’emersione di una pratica alla quale dedicheremo particolare attenzione nei prossimi appuntamenti; il binge watching, figlio dello svincolamento dalla rigida schedulazione del palinsesto.
I Brodcaster tradizionali faranno tesoro delle nuove pratiche di consumo?